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IL MESTIERE DI GENITORE

  • published on14, feb, 2021
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Chi di noi non si è chiesto:
“sarò un bravo genitore ?”
“sarò all’ altezza ?”
“ciò che faccio va davvero bene ?”
Il mestiere del genitore è profondamente misterioso, mai uguale, da creare ogni giorno.
Quando sono nel cerchio con i genitori, e quando penso alla mia avventura di madre giorno per giorno, respiro dolcezza, tenerezza, rabbia, paura, frustrazione, dubbio ed una GRANDE, IMMENSA FORZA DI VOLONTÀ DI ESSERE IL GENITORE MIGLIORE CHE UN FIGLIO POSSA DESIDERARE.
Ad ogni domanda ci sono mille risposte, ad ogni dubbio ed emozione mille sensazioni diverse che un genitore può vivere e per ognuno di noi la strada è diversa perché diverso è il singolo vissuto.
I GENITORI SANNO COSA FARE E COME FARLO, SEMPRE ? NO !!!
Anzi sì, io credo che sempre sappiamo cosa è meglio fare ma tante volte non abbiamo il tempo, la voglia e l’ energia per ascoltarci davvero, per sentire quel nostro istinto ancestrale, quell’ ispirazione che ci viene dalla pancia, cosa rivela… a volte non c’è il tempo, e allora seguiamo la corrente, facciamo come farebbero tutti, anche se in fondo non importa.
Noi genitori SBAGLIAMO, commettiamo tantissimi ERRORI ogni giorno, ma amiamo i nostri figli con ogni più piccola parte del nostro cuore, cervello, corpo e anima.
Noi genitori SBAGLIAMO tante volte a dire una parola, a fare un gesto, un pensiero, ma questi figli, usciti dalla nostra pancia o dai nostri pensieri, NON VOGLIONO MADRI NÉ PADRI PERFETTI.
Noi siamo MADRI SUFFICIENTEMENTE BUONE come ci ha definito il grande Donald Woods Winnicott (1896-1971), pediatra e psicanalista inglese che ringrazio dal profondo del cuore.
Secondo Winnicott le madri “sufficientemente buone” sono semplicemente in grado di prendersi cura del loro bambino e di accudirlo. E’ una donna spontanea autentica e vera che, con ansie e preoccupazioni, stanchezza, scoraggiamenti e sensi di colpa emerge come figura in grado di trasmettere sicurezza e amore, una madre IMPERFETTA, SANA e AFFETTIVAMENTE PRESENTE.
“Anche se il bambino possiede un potenziale innato per svilupparsi, senza un genitore sufficientemente buono, che si prodiga nella cura del figlio, egli non sarà in grado di divenire una persona “intera” e “indipendente”.
Concludo sottolineando che “la madre sufficientemente buona” è colei che sa concedersi di “regredire”, di diventare piccola come il suo bambino, per meglio potersi sintonizzare su di lui, sul suo mondo interno e sui suoi bisogni.
Questa sensibilità materna va a nutrire lo sviluppo della mente dei bambini.
“Mi è morta una pianta perché le ho dato troppa acqua. Ho capito che dare di più, anche se per il bene… non sempre è giusto…”

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