C’è un forte senso di vergogna e di colpa che è sottovalutato. Spesso costringe le persone a nascondere i loro sintomi fisici, per paura forse di essere identificati come i portatori del virus e quindi come qualcuno che infetta gli altri … oppure paura di essere etichettati come “NON NORMALI”.

Tutto ciò induce gli individui ad implodere il loro dolore arrivando a somatizzarlo e a sviluppare quindi tante malattie autoimmuni di cui non si conosce la causa organica, oppure ci si vergogna di chiedere aiuto ad uno specialista per paura di essere considerato “MATTO”.

In realtà, lo Psicoterapeuta dovrebbe essere considerato a livello professionale al pari di un altro specialista in modo tale che ci si senta liberi di farsi aiutare.

Quindi quest’ ultima affermazione è la più ABERRANTE che si possa sentire o pensare.

• Esiste la perfezione?

• Cosa è la normalità ?

• Ci si conosce realmente sino in fondo ?

L’ ansia di voler “tutto e subito” o l’ ansia di voler risolvere di conseguenza il proprio “disagio psicologico” immediatamente, induce le persone ad affrontare la psicoterapia frettolosamente senza portare benefici o a ricorrere esclusivamente a psicofarmaci.

In questo modo si vive nella convinzione di risolvere i propri sintomi fisici come se il disagio psicologico fosse una malattia organica, ma in realtà tali sintomi si possono solo attenuare senza portare un reale beneficio perché l’ individuo perpetua lo stesso copione di vita in quanto non dà un reale significato al proprio malessere.

“La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore.

Chi guarda fuori, sogna.

Chi guarda dentro, si sveglia.”

Carl Gustav Jung

Dott.ssa Denise Carlino Psicologa Psicoterapeuta Gruppo-Analista